Esercitare il corpo a gestire perturbazioni, mantenendo l’equilibrio non riguarda solo vincere o perdere una partita di pallavolo, ma il mantenimento e l’utilizzo di strutture che se non esercitate verrano perse nelle loro peculiarità, con danni alla vista e di riflesso alla postura! Utilizzo di occhiali e paramorfismi possono e devono essere prevenuti… ma per capire andiamo con ordine! 

Prima di leggere alzatevi, mettetevi su un piede solo e chiudete gli occhi cercando di tenere la posizione. Probabilmente dopo qualche secondo avete avuto necessità di appoggiare il piede sollevato oppure vi siete sorretti con le mani. Ora fate un secondo tentativo ma questa volta ad occhi aperti: se siete rimasti con maggior sicurezza e più a lungo nella posizione,  l’esperimento è perfettamente riuscito!

L’equilibrio è comunemente associato ai labirinti dell’orecchio, probabilmente lo avete già sentito da qualche parte ed è corretto. 

La cosa che spesso ignoriamo della strategia vestibolare (Si chiama così..), che sia la più tardiva e meno precisa del corpo. È una soluzione di emergenza per la salvaguardia da eventuali cadute. Interviene quando la proiezione del capo a terra, oscillando, oltrepassa la base di appoggio dei piedi. L’evento si traduce in un movimento riflesso grezzo, a solo tutela della stabilità ed il mantenimento della stazione eretta da parte dell’uomo. Normalmente spostiamo rapidamente una gamba, come facciamo durante un’accidentale spinta ad esempio alle spalle. 

Siamo molto più bravi a gestire l’equilibrio con la vista e con i recettori muscolari. Sistema visivo e propiocettivo, questo è il nome, sono più precisi, rapidi ed organizzati con maggiore destrezza e precisione. Gli occhi fungono da puntatore calcolando profondità e distanze intorno a noi e i muscoli vengono regolati in contrazione ed elongazione come ammortizzatori nelle macchine, per fronteggiare le perturbazioni da dover assorbire. 

Sistema complesso, che vede la sua programmazione e sviluppo nelle fasi ancestrali della razza umana sul pianeta. In assenza di strade, scalzi e con la necessità della caccia, il corpo ha dovuto necessariamente adattarsi a fronteggiare pendii scoscesi, cambi di superficie di appoggio e le variazioni dell’ambiente a cui veniva assoggettato sia per predare che per non esser predato. 

E ai giorni nostri? 

La situazione è diametralmente cambiata. Il cibo lo si acquista, camminiamo con le scarpe e passiamo generalmente buona parte del nostro tempo al chiuso e non abbiamo necessità di scrutare l’orizzonte lontano a noi con gli occhi. Piede, avvolto in calzature, e vista, con messa fuoco di oggetti statici e vicini, vengono esercitati sempre meno, una mancata stimolazione innata  che si traduce in una regressione da non uso. 

USE IT or LOSE IT! (Utilizzalo o perdilo) Questa è la regola della nostra evoluzione. Facile capire dove stiamo andando e lo sport ha ancora una volta un valore di recupero per calmierare il processo. Stimolazioni organizzate dell’equilibrio, oltre a migliorare la locomozione, prevengono la possibilità di infortuni articolari, o problemi posturali (dalle più semplici tensioni muscolari alla scogliosi, al piattismo del piede) oltre al mantenimento di una corretta messa a fuoco da parte degli occhi, riducendo l’esigenza di utilizzo di occhiali e lenti focali. Schivare una palla o prenderla al volo, saltare e gestire un’atterraggio, camminare su una linea, correre scalzi, solo solo alcuni esempi che possono apparire semplici, ma hanno distinti e precisi obbiettivi da fare conseguire ai nostri piccoli atleti. 

Siamo responsabili anche di questo! 

I più ci vedono giochi, ma dietro c’è una scienza! Il Gioco è prevenzione, il gioco è terapia.. e si deve lasciarla condurre a chi ne ha competenze e capacità nell’esaltare i benefit che ne derivano!